Bambini in auto: cosa succede in caso di incidente?
Ogni giorno percorriamo brevi o lunghi tragitti in automobile, su strade urbane o extraurbane, spesso insieme ai nostri figli. Guidare è un’abitudine ed è molto facile cadere nella tentazione di concedersi qualche "vizio": sbirciare il telefono, passare con un giallo al limite del rosso, superare “di poco” i limiti di velocità… O peggio, non allacciare le cinture perché tanto siamo in città o non usare il seggiolino auto per il proprio bambino perché tanto il percorso fino a casa dei nonni è breve, il bambino fa i capricci…
Niente di più pericoloso!
Dati recenti dimostrano che la percentuale di incidenti stradali è molto più alta nei brevi tragitti su strade urbane, specie in periferia, che su strade extraurbane e autostrade. E anche gli incidenti a bassa velocità possono avere serie conseguenze, soprattutto sui bambini, che in auto hanno bisogno di maggiore protezione rispetto agli adulti.
Oltre ad essere una questione di struttura scheletrica e muscolare, ancora poco sviluppata e fragile nel caso dei neonati e fino a 3 anni, è anche una questione di cinetica: in caso di incidente un bambino viene scagliato come un proiettile attraverso il veicolo urtando contro sedili, leva del cambio, cruscotto o parabrezza con un multiplo del suo peso. La gravità dell’impatto dipende dalla velocità del veicolo: più forte va, maggiore sarà l’energia cinetica che dovrà essere assorbita nell’impatto.
Ma che cos'è l'energia cinetica e cosa succede durante un incidente?
Cerchiamo di fare degli esempi pratici, partendo da una definizione: l’energia cinetica è l’energia che possiede un corpo per il movimento che ha o che acquista; equivale al lavoro necessario per portare un corpo da una velocità nulla a una velocità nota. Quando un corpo varia la sua velocità, con questa varia anche la sua energia cinetica.
Se un bambino pesa 15 kg, in un urto a 40-50 km/h si trasforma in un proiettile di alcuni quintali e nessuno riuscirebbe a trattenerlo.
Ecco uno schema utile a capire cosa succede in varie situazioni di scontri in auto:
Ancora, la testa di un bambino di 1 anno di età rappresenta il 25% del suo peso corporeo: in caso di impatto con seggiolino posizionato in senso di marcia, la testa viene spinta in avanti con un’energia estremamente elevata. In fase di test, a impatti di 50 km/h i manichini normalmente rilevano una forza nel collo fino a 300 kg; i medici specialisti raccomandano di non superare i 130 kg. Nei seggiolini installati in senso contrario di marcia, il carico è normalmente sotto gli 80 kg. Per questo i seggiolini auto installati in direzione opposta al senso di marcia sono 5 volte più sicuri di quelli in senso di marcia. In ogni caso, i seggiolini auto sono la protezione migliore per i bambini fino a 150 cm (12 anni circa).
FOCUS - Seggiolino in senso contrario di marcia: perchè è più sicuro
Quali sono le conseguenze di un incidente auto su un bambino?
I dati relativi alla tramautologia degli incidenti stradali mettono al primo posto come zone di lesioni gravi il viso, il cranio e il collo, a seguire la spina dorsale e la zona addominale. Un bambino non allacciato a dovere corre il pericolo di ferirsi gravemente in un incidente automobilistico e il rischio di ferite gravi o mortali è tre volte maggiore per un bambino non allacciato.
Secondo l’ultima ricerca sugli incidenti che coinvolgono i bambini, condotta da ADOC nel 2015, sono 39 i minori di 14 anni che hanno perso la vita in un incidente stradale, mentre 11.000 sono quelli rimasti feriti. Sempre nel 2015 si stimava che circa il 65% dei genitori non utilizzava il seggiolino auto, ovvero 1 bambino su 5 non era assicurato con alcun tipo di sistema di ritenuta.
I dati non sono confortanti, sebbene qualcosa, molto lentamente, stia migliorando.
In seguito al convegno Anas del 22 novembre 2021 sulle cattive abitudini degli automobilisti, sono stati resi noti nuovi dati; non c’è da star allegri, ma siamo comunque passati dal 65% ad una stima del 50%, ovvero ad oggi, “solo” 1 bambino su 2 viaggia senza un seggiolino auto. Ancora troppi genitori cedono quindi ai capricci o ad altre ingiustificate motivazioni per non usare un sistema di ritenuta, ma pian piano la presa di coscienza sull’importanza di corrette abitudini stradali è più evidente.
Sarebbe buona norma abituare fin dalla nascita i piccoli a utilizzare il seggiolino auto, e diffondere nei genitori una corretta informazione sui reali pericoli legati a un comportamento superficiale, scorretto e irresponsabile rispetto alla sicurezza in auto dei propri figli. Occorre abituarsi alla sicurezza, farla entrare nelle nostre routine quotidiane e trasformare i gesti di protezione dei bambini (soprattutto in auto) in regole di comportamento stabili e comuni a tutti.
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